Olio CBD e il trattamento della schizofrenia

La prima ricerca sul CBD e i suoi possibili effetti antipsicotici su soggetti umani è stata effettuta su un paziente schizofrenico, il quale soffriva di pesanti effetti collaterali di tipo ormonale dovuti al trattamento a base di antipsicotici classici cui era sottoposto.
Il paziente in questione era una ragazza di 19 anni in trattamento presso una clinica di Riberao Preto. Soffriva di aggressività, autolesionismo, pensiero incoerente e allucinazioni uditive (Zuardi et al. 1995). Il CBD le è stato somministrato gradualmente, in dosi crescenti fino a 1500 mg, in due dosi giornaliere nell'arco di quattro settimane. Dopodichè le dosi di CBD sono state rimpiazzate da un placebo e in seguito le è stato somministrato l'aloperidolo in dosi adatte all'attuale stato di salute. Durante l'ultima fase alla paziente è stato somministrato il diazepam.
Durante la somministrazione di CBD la dose media di diazepam è stata diminuita da 16,3 a 5,7 mg.
La paziente è stata continuamente monitorata e registrata da due dottori e due infermiere. Alla fine dell'esperimento uno psichiatra indipendente ha esaminato delle riprese a caso, giungendo alla seguente conclusione: durante la somministrazione di CBD i sintomi della schizofrenia sono diminuiti e, al contrario, sono aumentati dopo la sua sospensione. Il miglioramento dovuto all'assunzione di CBD non è stato potenziato dall'assunzione di aloperidolo. Il miglioramento dello stato della paziente è stato osservato in tutti i campi, compreso quello relativo ai sintomi psicotici.
Il CBD e le psicosi del Morbo di Parkinson
Un altro studio pilota condotto all'Università di Sao Paolo ha dimostrato l'efficacia del CBD nel trattamento dei sintomi psicotici dei pazienti affetti dal Parkinson (Zuardi et al. 2008).
Per questo studio di 3 mesi sono stati scelti 6 pazienti, 4 uomini e 2 donne, affetti da Parkinson e psicosi. A tutti i pazienti è stato somministrato il CBD oralmente, in dosi di 150 mg al giorno per 4 settimane, in aggiunta al regolare trattamento medico cui erano sottoposti. Durante il trattamento col CBD è stato notato un notevole calo dei sintomi psicotici in tutti i pazienti. Inoltre il CBD non ha peggiorato in alcun modo le funzioni motorie e non ha avuto altri effetti negativi.
Gli autori di questo studio sono giunti alla conclusione che il CBD può essere efficace ben tollearato e sicuro nel trattare le psicosi dei pazienti affetti dal Parkinson.
IL CBD e la schizofrenia - studio clinico su 42 pazienti
Il primo studio controllato sui potenziali effetti del CBD nella cura della schizofrenia è stato condotto su 42 pazienti affetti da schizofrenia acuta all'Università di Cologne. Lo studio ha dimostrato che l'assunzione di CBD diminuisce in maniera significativa i sintomi (Leweke et al. 2012).
Alla prima metà dei pazienti sono stati somministrati 800 mg di CBD per 4 settimane, mentre all'altra metàè stato dato un antipsicotico classico, l'amisulpride. In entrambi i casi si è assistito a un miglioramento dei sintomi clinici, ma i pazienti che avevano assunto il CBD hanno sofferto meno di effetti collaterali. Allo stesso tempo si è notato che i livelli di anandamide nel sangue dei pazienti trattati col CBD erano aumentati in modo significativo. (L'anandamide è un cannabinoide endogenico che come il THC connette i recettori del cervello. L'anandamide può funzionare da neuromodulatore e da neurostrasmettitore. Questa molecola scoperta solo recentemente gioca un ruolo in molteplici campi: dolore, depressione, appetite, memoria e fertilità.)
In studi successivi i ricercatori hanno concluso che prevenendo l’inibizione della disattivazione dell’anandamide si aumenta l’effetto antipsicotico del CBD, scoperta che rappresenta un cambiamento significativo nel trattamento della schizofrenia.